In diversi consigli comunali anche nel Casentino si sta procedendo all’approvazione delle “Norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento”, in pratica il cosiddetto testamento biologico. “E’ un fatto sicuramente positivo”; commenta Eleonora Ducci, sindaco di Talla, “Ma da solo non è sufficiente. Posso portare l’esperienza del mio Comune, dove abbiamo iniziato questo cammino oltre tre anni fa, eppure nonostante questo in pochissimi hanno usufruito di questa possibilità. Anche se siamo un piccolo Comune, ci siamo mossi in anticipo sugli altri e dunque possiamo già fare dei primi bilanci. Che cosa serve? Sicuramente uno sforzo di sensibilizzazione e informazione, perché oggi portare questa materia in Consiglio Comunale è relativamente semplice, ma poi quello che è un atto di grande maturità e civiltà rischia di rimanere lettera morta”.

Ducci ricorda come a Talla “L’iniziativa si deve anche all’opera della consigliera Loredana Diegoli, che per lungo tempo ha portato avanti l’iter rendendo consapevoli per primi gli stessi amministratori dell’importanza del recepimento di queste norme, alle quali il legislatore ha lavorato fino a giungere al disegno di legge 2801 a fine 2017”. Ma perché allora sono così pochi quelli che si informano e decidono di conseguenza? “Intanto perché non siamo abituati a pensare a quello che accadrà domani, alle condizioni in cui ci troveremo, e alle conseguenze che questo potrà avere sui nostri cari ma anche sulla collettività. Diciamo che vediamo questo scenario come qualcosa di lontano, a cui magari dobbiamo pensare ma solo a tempo debito. Poi resistono retaggi della nostra civiltà che cambieranno solo col tempo, come una certa attitudine al fatalismo”. Che cosa possono fare allora le amministrazioni pubbliche, alle quali spetta di far attuare la legge? “Diffondere una presa di coscienza anzitutto da parte degli amministratori, che devono capire fino in fondo lo spirito di questa legge. Poi bisogna pensare ad un’azione informativa capillare e congiunta, perché se il cittadino viene aiutato a comprendere può esprimere la propria scelta in modo consapevole, altrimenti la mera approvazione delle norme non aiuta la collettività a crescere. Ecco perché nelle ultime settimane abbiamo organizzato un incontro pubblico con l’avv. Gianni Baldini su questo tema. È stato un inizio, sicuramente faremo altri passi”.

Sintetizzando molto, lo spirito della legge è che nessun trattamento sanitario possa essere iniziato o continuato senza il consenso libero e informato della persona interessata. In essa è inoltre previsto che ogni persona, in previsione di una sua futura incapacità a comunicare, possa esprimere anticipatamente le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari. Il paziente quindi indica una persona di sua fiducia che lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie. Le DAT devono essere redatte in forma scritta e sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento.

Poppi, 07 giugno 2018.

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