Il bosco si conferma una delle ricchezze più importanti del Casentino: solo nel 2018 l’Unione dei Comuni Montani ha ricavato oltre1 milione di euro dalla vendita del legno e delle piante del vivaio di proprietà, dalle concessioni, dai permessi e dalle autorizzazioni rilasciate nel territorio, raddoppiando così i ricavi del precedente triennio e confermando un trend in netta crescita. Nell’intera vallata si parla di una produzione vendibile di legname a ciglio strada di oltre 7 milioni di euro e di 150 mila metri cubi di massa commerciabile. Quella casentinese del resto è una delle aree forestali più importanti d’Italia, con una superficie complessiva di 82 mila ettari di cui 56 mila risultano coperti da bosco. “Per il Casentino la forestazione è una ricchezza, è il motore di un settore produttivo fondamentale per l’economia della vallata, non delocalizzabile e soprattutto sostenibile in termini economici, sociali e ambientali” hanno spiegato i tecnici del settore nell’Unione dei Comuni Montani Beatrice Brezzi e Alfredo Bresciani. Se in media nel territorio italiano ci sono 1600 metri quadrati di bosco per ogni abitante, in Casentino si parla di un valore che sale fino a 12 mila metri quadrati, a conferma del forte legame tra i casentinesi, l’economia della vallata e la forestazione. Per avere un’idea degli interventi che ogni anno vengono realizzati nel territorio, si pensi alle 578 domande di taglio presentate solo nel 2018 e alle oltre 400 persone impiegate nel settore, comprese quelle che lavorano nell’indotto costituito dalle fasi di trasporto, commercializzazione e prima lavorazione. “Il compito dell’Unione è quello di mantenere il bosco in salute e di proteggerlo, anche con l’attività di taglio. Ci sono delle riserve intoccabili, si pensi all’Oia e al monte Falterona, ma allo stesso tempo ci sono anche zone in cui il nostro intervento è indispensabile, come in tutte quelle parti di bosco che devono essere ripulite ad esempio dalla piante cadute. Nel 2018 l’Unione ha centrato obiettivi importanti grazie anche alla partecipazione attiva di tutto il servizio forestale, con il fondamentale contributo delle guardie e degli operai dell’ente”. Il bosco rimane quindi alla base di uno sviluppo sostenibile della vallata casentinese come risorsa rinnovabile, migliorabile e ampiamente disponibile.

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