Promuovere l’inclusione lavorativa, sociale, terapeutica o riabilitativa delle persone con disabilità e supportare allo stesso tempo le reti rurali: è questo l’obiettivo del progetto “Coltivare Valore Casentino Valtiberina” promosso nell’ambito della strategia dell’ Area Interna Casentino Valtiberina e presentato dai partner L’Albero e La Rua, Consorzio Isola che Non C’è, Società agricola Cooperativa Extravaganti, Cooperativa Sociale San Lorenzo, Azienda agricola Le Selve di Vallolmo, Fattoria La Vecchia Quercia, uniti in un raggruppamento temporaneo con capofila la Cooperativa Sociale BETADUE.

Il progetto è articolato in un insieme di azioni specifiche, finanziate dalla Strategia d’Area con 254 mila euro, per una durata di 24 mesi e rivolte a 120 persone con disabilità e/o svantaggio ai sensi dell’art. 4 della L.381/1991 residenti nei territori del Casentino e della Valtiberina.

Coltivare Valore è uno dei progetti promossi nell’ambito della Strategia dell’Area Interna Casentino Valtiberina, che vede capofila l’Unione dei Comuni del Casentino insieme alla Unione dei Comuni della Valtiberina, finanziato dalla Regione Toscana con il Piano di Sviluppo Rurale e promuove un intervento di agricoltura multifunzionale, cioè quell’agricoltura che oltre ad assolvere la propria funzione primaria, ovvero la produzione di beni alimentari, è in grado di fornire servizi secondari, utili alla collettività. Il concetto di agricoltura multifunzionale viene introdotto per la prima volta in occasione dell’Earth Summit di Rio nel 1992, per essere poi ripreso nell’ambito della politica agricola comune in ambito europeo.

 

Il progetto persegue l’obiettivo generale di attivare, supportare e consolidare, sotto il profilo organizzativo ed economico, reti rurali tra aziende agricole, soggetti a finalità sociale, pubbliche amministrazioni e associazionismo locale al fine di progettare un sistema articolato – e sostenibile nel lungo periodo – di servizi sociali innovativi volti all’inclusione lavorativa, sociale, terapeutica o riabilitativa.

Le azioni riguarderanno laboratori propedeutici di avvicinamento dei beneficiari alle mansioni agricole, “Dall’orto al piatto” e Laboratori in attività dell’orto dove dalla semina si arriverà al raccolto, e saranno attivati percorsi di inclusione e inserimento che saranno realizzati nelle aziende agricole che hanno offerto la loro disponibilità. L’individuazione specifica dei destinatari primari del progetto seguirà una fase di analisi iniziale svolta dai servizi sociali e sociosanitari competenti con la collaborazione delle organizzazioni coinvolte nel progetto che prevede il censimento delle persone con disabilità e/o svantaggio, la valutazione delle loro abilità, competenze e autonomie e l’indirizzo verso le diverse attività progettuali.

 

“Quello che abbiamo promosso in collaborazione con il privato sociale è un progetto di sostenibilità inclusiva socio-lavorativa e allo stesso tempo di tutela dell’agrobiodiversità locale – ha spiegato l’assessore al sociale nell’Unione dei Comuni Montani del Casentino Valentina Calbi – 120 persone con disabilità o situazione di svantaggio potranno vivere percorsi inclusivi e lavorativi, offrendo il loro contributo alla rete agricola locale, trovo che questa sia un’importante opportunità sociale e siamo sicuri sarà accolta con molto entusiasmo”.