Viaggi a passo di lumaca, pendolari inferociti, e soprattutto una situazione che rischia di diventare consuetudine con la conseguenza di dequalificare un servizio importantissimo per tutta la valle. Per questo motivo i Sindaci del Casentino hanno scritto all’Autorità Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, l’Ente a cui si deve l’abbassamento ai 50km/h della velocità dei convogli, origine di una valanga di disservizi e relative proteste.

Come conferma Massimiliano Sestini, Sidnaco di Castel Focognano e presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino, “Proprio a seguito di un provvedimento disposto da ANSF, la TFT che gestisce il servizio di Trasporto Pubblico Locale servendo le vallate del Casentino e della Val di Chiana sulle linee di LFI S.p.A., è stata costretta a ridurre la velocità dei propri treni a 50 km/h. Nonostante il peggioramento dei tempi di percorrenza conseguente alla precedente limitazione imposta dalle autorità con la limitazione a 70 km/h, gli standard della qualità del servizio si erano mantenuti a livelli apprezzabili. L’ultima limitazione, invece, risulta fortemente debilitante. Il nostro territorio è già penalizzato da una collocazione geografica marginale, da una scarsità di servizi di TPL su gomma data l’utenza debole e la morfologia montana, da una viabilità inadeguata al traffico di persone e merci negli orari più sensibili della giornata. In questo contesto la ferrovia – che percorre tutta la vallata e ne attraversa tutti i centri principali – è un servizio essenziale, particolarmente importante per studenti e pendolari che possono spostarsi con costi inferiori rispetto all’utilizzo delle auto e con un effetto positivo sulla circolazione stradale”.

La situazione attuale – che obbliga a tempi lunghissimi per gli spostamenti – non è sostenibile, anche per i numerosi reclami degli utenti e del malcontento tra i cittadini. “Il rischio concreto è quello di un abbandono del trasporto su ferro; la sicurezza dei viaggiatori è il bene primario e non negoziabile, ma anche noi fatichiamo a comprendere come sia possibile che in una linea dove fino a due anni fa si superavano i 100km/h oggi la velocità massima sia fissata a 50 km/h”.

I Sindaci hanno invitato ANSF a “Valutare attentamente la situazione nel più breve tempo possibile, affinché il nostro territorio abbia una risposta che aspetta con impazienza e che riguarda la vita quotidiana di migliaia di persone che utilizzano il servizio ferroviario locale”.

Poppi, 22 dicembre 2018.

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