I sindaci casentinesi chiedono aiuto al Ministero dell’Interno: “La criminalità nella vallata è in aumento, il nostro impegno e la messa in campo di un nuovo avanzato impianto di videosorveglianza non bastano a contrastare il fenomeno. Serve una riorganizzazione dei presidi territoriali con un incremento del personale, oggi sotto organico di circa 40 unità in un territorio vasto e variegato come quello casentinese”. Con una lettera indirizzata al Ministero dell’Interno, i sindaci dell’Unione dei Comuni insieme al primo cittadino di Pratovecchio Stia, lanciano un appello portando l’attenzione sul tema della “criminalità” nella vallata, che inizia a seminare il panico tra i cittadini. Dopo l’ultimo raid nella notte di Capodanno, con una decina di furti messi a segno nell’alta vallata, le amministrazioni hanno così deciso di unirsi e di chiedere un incremento del personale che sta presidiando il territorio. “Già da tempo stiamo agendo per cercare di contrastare i fenomeni di criminalità con la messa in campo di un sistema avanzato di telecamere, alle quali se ne aggiungeranno altre nei prossimi anni – si legge nella lettera – ma garantire la sicurezza dei cittadini vuol dire anche rendere le nostre strade più vivibili, e se da un lato continuano in tutti i comuni gli interventi per portare l’illuminazione nelle zone ancora al buio, dall’altro rimane un dato di fatto, ovvero che la sicurezza non dev’essere solo una prerogativa dei comuni, ma in particolare degli organi di Stato”. Ed è proprio facendo appello alla diretta competenza dello Stato, che i sindaci hanno deciso di lanciare un appello al Ministro dell’Interno chiedendo risposte immediate. “Occorre una riorganizzazione dei presidi territoriali – si legge nella lettera – il lavoro che ogni giorno svolgono le poche forze dell’ordine presenti è encomiabile, ma rimane indispensabile l’intervento del Ministero in termini di una maggiore presenza di uomini e donne delle Forze dell’Ordine sul territorio, senza cui ogni sforzo delle amministrazioni rischia di risultare vano”. Il Casentino del resto, non è più quello di una volta, la gente abituata a dormire con le finestre aperte e le chiavi nelle macchine, si trova oggi costretta a far fronte ad una vera e propria emergenza, con episodi di criminalità piuttosto preoccupanti, nei confronti dei quali è indispensabile agire al più presto.